Un semplice campo di Iris, un colore e un profumo magnifico, un ricordo d'infanzia in una terra amica, l'Umbria, in cui questi fiori nascono spontanei nei primi giorni di primavera.
Si trovano lungo i crinali delle colline che portano al lago Trasimeno ed insieme a ginestre, narcisi ed altri fiori di campo, profumano quel tempo Santo della Pasqua.
La tradizione vuole che il Giovedì Santo si preparino gli impasti da lievitare con calma, che verranno poi cotti il Sabato Santo.
La Domenica di Pasqua, di buon mattino, si fa una colazione rustica ed abbondante: uova sode, torta Pasqualina che è un impasto di pecorino e farina, capocollo, bruschetta con l'olio extravergine d'oliva e aglio, il tutto irrorato da un buon vino.
Alla Santa Messa che segue, rigorosamente nella chiesetta di campagna, alle fonti, un popolo intero partecipa alla funzione, come ad un rito atavico che si ripete ancora, sebbene i tempi ed i giorni siano completamente diversi.
Il ricordo visivo è vivido, i sapori ed i profumi altrettanto, mi sembra di essere là, in mezzo agli Iris.
Un augurio sincero a tutti, affinchè questa Pasqua sia un passaggio sereno verso un tempo migliore.
Bettaroberta